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La solita storia della sinistra italiana

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[Caffè News] Nasce Sinistra Italiana, ennesima accozzaglia di “a sinistra del Pd”. Composta da Sel ed ex dem, tra i quali il nome più in luce è Stefano Fassina.

Siamo di fronte all’ennesima espansione del partitino vendoliano, la quintessenza del radicalismo chic che fa il gioco delle destre tenendo bene in mostra il pugno chiuso e la bandiera rossa. Perché è questo Continua a leggere La solita storia della sinistra italiana

Chi ha ucciso il centrosinistra?

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[Caffè News] Fa sorridere l’ultima affermazione al veleno di Nichi Vendola: “Renzi ha ucciso il centrosinistra”. Il leader di Sel prende le distanze dal Pd che, dice, “non è il nostro destino”. [Fonte: QUI]

Al di là delle scelte puramente tattiche ma ambigue (nello stesso comunicato l’ex presidente pugliese dice anche che il Pd “dove possibile sarà un alleato ma dove non è possibile sarà un avversario”), resta una domanda di fondo: chi ha ucciso il centrosinistra? Renzi o proprio la tanto perfetta “sinistra radicale”?

Facciamo un passo indietro. Continua a leggere Chi ha ucciso il centrosinistra?

Il metodo Emiliano

Michele-Emiliano

[Caffè News] E poi c’è Michele Emiliano, neo-Presidente pugliese. Un outsider all’interno del Pd. Un ex sindaco come Renzi. Forse indicato per succedergli. Sarà così, magari. Anche perché Emiliano ha gestito la macchina barese (e sarà così per quella regionale) a modo suo, infischiandosene delle direttive romane.

Ma il metodo Emiliano si basa soprattutto sull’incontro e sul dialogo con i partiti a sinistra del Pd e con il Movimento 5 Stelle. E qui casca l’asino. Continua a leggere Il metodo Emiliano

Vengo dopo il Pci – Sfasci e ricostruzioni

[Caffè News] È sul decreto degli 80 euro, nel giugno 2014, che si compie la scissione dentro Sel. Dopo aver votato positivamente insieme alla maggioranza, il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore decide di lasciare il partito. Lo fa con una lettera indirizzata al coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Insieme a lui si dimettono il vicepresidente della commissione antimafia di Montecitorio Claudio Fava, Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni. Già prima del voto, due deputati eletti con il partito di Vendola, Aiello e Ragosta, erano passati al Pd, denunciando la deriva di Sel, ormai ostile al Pse e tendente a diventare la Syriza italiana. Le stesse tesi saranno riprese dal gruppo facente capo a Gennaro Migliore, che parlerà di un ormai chiaro e distruttivo “arroccamento ideologico” assunto dai vertici di Sinistra Ecologia Libertà. Vendola chiede un passo indietro e il rientro nel partito, ma oramai la distanza appare incolmabile e l’emorragia di deputati non si ferma. Si uniranno poi ai fuoriusciti anche Lavagno, Zan e Pilozzi.

La “spaccatura plateale” Continua a leggere Vengo dopo il Pci – Sfasci e ricostruzioni

Se la sinistra italiana rischia di scomparire (ancora una volta)

vendola _ migliore[Caffè News] È già finito il tempo dell’esultanza post-Europee, quando la Lista Tsipras ha visto il rientro in Europa della sinistra radicale italiana. Ci hanno pensato prima le questioni riguardanti l’elezione di Barbara Spinelli e poi quelle, tutte interne a Sel, riguardanti il decreto Irpef o, se ci piace chiamarlo così, quello degli 80 euro.

Su Europa, il quotidiano del Partito Democratico, Stefano Menichini ha parlato di “maledizione della sinistra più sinistra” [QUI]. Inutile dire che, davvero, negli schieramenti di centro-sinistra, sia al governo che all’opposizione, le schermaglie e le scissioni non sono mai mancate.
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Partiti a gestione personale. Il caso italiano

berlusconi_grillo[1][Caffè News] Pare fosse Sheehan a notare che i partiti e i movimenti politici che hanno dato vita alle tre grandi dittature del novecento (fascismo, nazismo e bolscevismo), riproducessero al proprio interno il sistema che propugnavano.
Ora, dando per scontato la veridicità di tale affermazione, andiamo ad osservarla sulle forze politiche italiane.

È sconcertante come due dei tre principali partiti abbiano una struttura verticistica, dove il leader assoluto, dichiarato o meno, sia insostituibile al punto che la sua mancanza potrebbe causare la dissoluzione del movimento politico stesso.

Parliamo di Forza Italia o, comunque, dei partiti di Silvio Berlusconi. È lui il deus ex machina del sistema, Cavaliere insostituibile alla guida di una rodata macchina aziendale. Chi non è d’accordo può andare via, i casi Fini e Alfano sono ormai di scuola. Forza Italia è un’impresa: tutti lavorano per un fine comune, le responsabilità sono ripartite gerarchicamente, è il capo a decidere le teste da tagliare o chi far salire di grado. Continua a leggere Partiti a gestione personale. Il caso italiano

L’Italicum e il centrosinistra che verrà

[Caffè News] Tra Matteo Renzi che dice “a me conviene andare al voto ma agli italiani no”, mettendo a Letta pulci nell’orecchio riguardo al giusto operato dell’esecutivo da lui presieduto (“è il Presidente del Consiglio che deve valutare se l’operato e la composizione del governo siano giusti o meno”) c’è una questione che va ponendosi in vista delle prossime elezioni: la coalizione di centro-sinistra. Se  poi si voterà con l’Italicum o col Porcellum purgato dalla Corte Costituzionale è tutt’altro che scontato.

Il centro-destra sembra aver definito già in linea di massima il proprio sistema di alleanze. Forza Italia e Lega, ovviamente. Poi, defilati, Nuovo Centro Destra e l’Udc di Pierferdinando Casini. Chiude la fila il movimento di Giorgia Meloni. Chiamiamolo Fratelli d’Italia, chiamiamolo Alleanza Nazionale, chiamiamolo partito d’ispirazione post-Fiuggi, la sostanza è quella.

Ma a sinistra? Continua a leggere L’Italicum e il centrosinistra che verrà

Vengo dopo il Pci – Né falce né martello

[Caffè News] Già alle amministrative del 2007 Rifondazione Comunista vede scendere i propri consensi, con un calo del 2% circa. Anche il Pdci è in caduta, ma nel frattempo comincia a registrarsi il riavvicinamento del partito di Diliberto a Rifondazione, in un clima di distensione che mancava dai tempi della scissione. I motivi vanno ricercati (anche) nella nascita di un nuovo partito alternativo al Pd: Sinistra Democratica di Fabio Mussi, fondato all’Eur il 5 maggio 2007.

Sd non nasce però sotto una buona stella. L’ex sinistra Ds comincia subito a perdere pezzi. Il nuovo partito perde dapprima la componente vicina a Gavino Angius e Valdo Spini (che andranno di lì a poco a ricostituire il Partito Socialista con Nencini, Di Lello e Bobo Craxi) e poi dell’area vicina alla Cgil, Sinistra per il paese, che dopo l’incertezza iniziale finirà per rientrare nel Partito Democratico. Continua a leggere Vengo dopo il Pci – Né falce né martello

Vengo dopo il Pci – Il fronte sinistro

[Caffè News] Gli anni di opposizione al secondo (e terzo) Governo di Silvio Berlusconi riescono a ricompattare le diverse anime della minoranza, segnando un netto riavvicinamento tra Rifondazione Comunista e la coalizione ulivista. Il partito di Bertinotti, in particolare, completa del tutto il proprio scivolamento verso le posizioni movimentiste (strada già tentata, ma con successo minore, anche dai Democratici di Sinistra). Continua a leggere Vengo dopo il Pci – Il fronte sinistro

Vengo dopo il Pci – La cosa 2

[Caffè News] È il 1998 quando il principale partito italiano dell’area di sinistra elimina definitivamente la falce e martello dal proprio simbolo. È il completamento di un percorso, cominciato con la svolta della Bolognina, verso il socialismo europeo. Da un’idea di Massimo D’Alema, il Pds subisce la sua prima trasformazione dando avvio a quella che sarà chiamata “La Cosa 2″.

Alle elezioni del 1996 il Pds si era confermato come primo partito italiano e Romano Prodi, leader dell’Ulivo, era diventato presidente del Consiglio. Il Governo non resse molto. Le tensioni interne erano fortissime e lo stesso D’Alema si mostrò più volte critico nei confronti dell’operato di Romano Prodi. Continua a leggere Vengo dopo il Pci – La cosa 2