Archivi tag: beppe grillo

Due parole su Quarto

Luigi Di Maio (M5S), vicepresidente della Camera, e Roberto Fico (s), presidente della commissione di vigilanza Rai, nella giornata a sostegno del candidato sindaco di Quarto (NapoliI), Rosa Capuozzo (c), impegnato nel ballottaggio con il candidato del centrodestra, Quarto, 6 giugno 2015. ANSA / CIRO FUSCO

quadrifoglio miniIo su Quarto, finora, ho scritto poco. Oggi due parole voglio dirle, dato che mi sembra si sia persa ogni misura da più parti.

Dal lato M5S, trovo inaccettabile che alle difese a spada tratta della prima ora siano seguiti insulti ed espulsioni da parte del padre-padrone. L’espulsione della Capuozzo (rientrante nel codice d’onore interno del partito-azienda), è qualcosa di indegno. Continua a leggere Due parole su Quarto

Le Le Pen sono fiammelle di paglia

marion le pen

quadrifoglio miniIn Francia non ha vinto Le Pen, come hanno cercato di farci credere per una settimana. Le regioni sono state conquistate dal centro-destra di Sarkozy o dal PS di Valls-Cambadélis-Hollande. Il Front National, pur essendo il primo partito, non ha vinto in nessuna regione. Magie del doppio turno. Continua a leggere Le Le Pen sono fiammelle di paglia

L’onestà andrà di moda (salvo deroghe)

rosa capuozzo

[Caffè News] Da garantista convinto, ritengo che il sindaco M5S di Quarto, Rosa Capuozzo – che ha ammesso di aver tragicomicamente effettuato un condono prima dell’abuso edilizio condonato – non meriti una crocifissione e non debba assolutamente dimettersi. A queste cose penserà la magistratura. Continua a leggere L’onestà andrà di moda (salvo deroghe)

Roma, il M5S e la paura di vincere

grillo roma

[Caffè News] Il Movimento 5 Stelle, a Roma, ha paura di vincere davvero.

Sarebbe una catastrofe. Per la capitale e anche per i grillini. E il loro leader maximo, il comico blogger che dice di non essere un politico che dice di non essere un comico, lo ha capito. Perché Beppe Grillo non è scemo, anzi.

E quindi comincia a ritrattare. Continua a leggere Roma, il M5S e la paura di vincere

Garantismo e giustizialismo nella cultura politica italiana

magistratura

[Caffè News] Garantismo e giustizialismo, si sa, sono due valori opposti che permeano la discussione politica italiana sin dalla notte dei tempi. Una situazione politica sicuramente falsata rispetto al resto d’Europa.

Pensiamo alla Prima Repubblica. Il maggior partito di sinistra era il Partito Comunista. Che benché se ne dica era sicuramente distante dai valori liberali e democratici che ispiravano le sinistre del continente. La tradizione forcaiola del comunismo italiano trova (tra l’altro) fondamento nella celebre “diversità genetica” millantata da Enrico Berlinguer. Tali valori accomunavano inoltre gli opposti estremismi, dato che anche il Movimento Sociale Italiano non parlava certo di tolleranza e di garantismo. Continua a leggere Garantismo e giustizialismo nella cultura politica italiana

Di Maio e l’aria fritta a cinque stelle

di maio

[Caffè News] Da Floris a Di Martedì, Luigi Di Maio non ha esitato ad elencare una serie di falsità all’aria fritta buone solo a far retorica e campagna elettorale. «Nel M5S non esiste una minoranza», dice. Ma forse dimentica che, quando questa osa venir fuori, i vertici la reprimono con solido polso. Continua a leggere Di Maio e l’aria fritta a cinque stelle

Pertini, Mandela e Berlusconi

berlusconi grillo grande

[Caffè News] C’è un signore, capo che dice di non essere il capo di un partito che dice di non essere un partito, che dopo una condanna per diffamazione dichiara di essere come Pertini e Mandela. Quello che non si capisce bene è come mai questo signore veda questa sentenza come uno strumento politico.

L’accetta – per carità! – ma dice che è un’azione dei giudici che hanno paura che il suo partito che non è un partito possa salire al governo. In carcere ci andrà? Forse sì, forse no. Può ancora ricorrere in appello, ma non è questo il punto. Continua a leggere Pertini, Mandela e Berlusconi

Il metodo Emiliano

Michele-Emiliano

[Caffè News] E poi c’è Michele Emiliano, neo-Presidente pugliese. Un outsider all’interno del Pd. Un ex sindaco come Renzi. Forse indicato per succedergli. Sarà così, magari. Anche perché Emiliano ha gestito la macchina barese (e sarà così per quella regionale) a modo suo, infischiandosene delle direttive romane.

Ma il metodo Emiliano si basa soprattutto sull’incontro e sul dialogo con i partiti a sinistra del Pd e con il Movimento 5 Stelle. E qui casca l’asino. Continua a leggere Il metodo Emiliano

Vengo dopo il Pci – Sfasci e ricostruzioni

[Caffè News] È sul decreto degli 80 euro, nel giugno 2014, che si compie la scissione dentro Sel. Dopo aver votato positivamente insieme alla maggioranza, il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore decide di lasciare il partito. Lo fa con una lettera indirizzata al coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Insieme a lui si dimettono il vicepresidente della commissione antimafia di Montecitorio Claudio Fava, Titti Di Salvo e Ileana Piazzoni. Già prima del voto, due deputati eletti con il partito di Vendola, Aiello e Ragosta, erano passati al Pd, denunciando la deriva di Sel, ormai ostile al Pse e tendente a diventare la Syriza italiana. Le stesse tesi saranno riprese dal gruppo facente capo a Gennaro Migliore, che parlerà di un ormai chiaro e distruttivo “arroccamento ideologico” assunto dai vertici di Sinistra Ecologia Libertà. Vendola chiede un passo indietro e il rientro nel partito, ma oramai la distanza appare incolmabile e l’emorragia di deputati non si ferma. Si uniranno poi ai fuoriusciti anche Lavagno, Zan e Pilozzi.

La “spaccatura plateale” Continua a leggere Vengo dopo il Pci – Sfasci e ricostruzioni

Il Presidente, la croce e il Professore

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[Caffè News] Il Presidente Napolitano annuncia le tanto agognate dimissioni, sulle quali non aveva mai fatto mistero sin dal giorno della sua rielezione, ottenuta grazie ad un primo patto di larghe intese, proposto da un geniale Berlusconi nei confronti di un Partito Democratico allo sbando.

Ma a quelle prime e alle successive larghe intese era preceduto un tentativo della coalizione di centro-sinistra appena uscita “non vincintrice” dalle urne di portare al Colle l’unico uomo rimasto nel cuore del popolo progressista italiano: Romano Prodi. Continua a leggere Il Presidente, la croce e il Professore