Capisco i tifosi che alla scelta di Allegri storcono il muso pensando che poteva esserci di meglio: sono uno di loro.
Quelli che non capisco sono gli juventini che si “dimettono da tifoso” per una scelta della società. O si è tifosi o non lo si è. La fede calcistica non si cambia, lo sappiamo tutti. Li vorrei vedere poi, gli stessi tifosi, nel caso Allegri riuscisse a condurre la Juve al trentatreesimo scudetto o almeno in una semifinale di Champions. Ma è un caso difficile, sebbene la speranza sia sempre l’ultima a morire.
Sarei stato più contento se fosse rimasto Conte. Sono poco allegro per il fatto che sia arrivato Allegri. Spalletti e Mancini sarebbero stati più accettabili (e vincenti), ma ricordo anche le polemiche all’arrivo di Fabio Capello (e la gioia alla vittoria dei due scudetti successivi). Anche se paragonare Allegri a Don Fabio è pura eresia.
Non resta che urlare “forza Juve”, rimanere attaccati alla bandiera e alla maglia.
E io sono uno di quelli che, pur essendo e restando juventino nell’anima, quest’anno penserà molto anche al Benevento e alla Casertana impegnate in serie C.
Giuseppe Guarino