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Qui, una volta, era tutta campagna. Una storia del Matese

[Caffè News] Le cime del Matese, punte d’una gigantesca corona, attorniavano la Valle del Titerno. La Leonessa, un mite animale domato dal tempo e frustato nell’anima, faceva da attonita spettatrice al teatro di Monte Coppe. Più volte lo aveva visto devastato. Ella stava lì, con l’anima scavata da una dedica a San Michele Arcangelo. Lui, generale degli angeli che tanto aveva potuto contro il demonio ma che nulla era riuscito a fare per bloccare i passi di chi, vestito di cattive intenzioni, si accingeva  indisturbato ad avventurarsi nei dintorni. Continua a leggere Qui, una volta, era tutta campagna. Una storia del Matese

Scotch, Garibaldi, cinema e Ford: un italiano a Nuova Yorke

Bacco e tabacco. Un sigaro e un bicchiere di scotch. Un thumbler pieno a metà, con almeno tre cubetti di ghiaccio. È così che si beve il whisky “on the rocks”. In Chi ha incastrato Roger Rabbit?, Eddie Valiant (Bob Hopkins) chiede ai pinguini di Mary Poppins che sia ghiaccio, non rocce. Continua a leggere Scotch, Garibaldi, cinema e Ford: un italiano a Nuova Yorke

Un secondo dopo la morte

Ma cos’è questa nuova paura che ho?
Ma cos’è questa voglia di uscire, andare via?
Ma cos’è questo strano rumore di piazza lontana,
sarà forse tenerezza o un dubbio che rimane?”

Antonello Venditti – “Modena”

Modena, luglio 1998

Mi trovo da solo anche alle feste di partito. Le bandiere con la quercia affiancano, nel gazebo dello shop, la faccia barbuta di Che Guevara sulle magliette rosse. Chi è me lo ha detto mia cugina che sta alla cassa: il rivoluzionario argentino che ha fatto la guerra a Cuba che ora è simbolo del comunismo. Con sole cinquemila lire ti porti a casa il simbolo del comunismo. È un’ottima offerta. Con diecimila ti danno pure la bandana e la bandiera cubana. Continua a leggere Un secondo dopo la morte

C’era una volta il trasporto pubblico

Ore 7 e 55, scendo dall’automobile imbottito nel mio giacconcino nero, infilo la borsa a tracolla e muovo i primi passi verso la fermata dell’autobus. È una mattina di Novembre e il freddo pungente graffia le orecchie e fa colare il naso. Una lacrima mi scorre sullo zigomo sinistro perdendosi poi sulla mia guancia irsuta. Continua a leggere C’era una volta il trasporto pubblico