Archivi categoria: US Vote History

US Vote History: 1936

1936

[Caffè News] Le misure del New Deal di F.D. Roosevelt si rivelarono estremamente popolari, soprattutto per via dei programmi di welfare come il Social Security Act e i sussidi di disoccupazione. Nelle elezioni di midterm del 1934 tale sentimento venne fuori, dato che i democratici ottennero un’ampia maggioranza in entrambe le camere del Congresso. Continua a leggere US Vote History: 1936

US Vote History: 1932

19321

[Caffè News] L’era di prosperità prospettata da Hoover non venne. Anzi, la sua amministrazione si trovò a dover fronteggiare la Grande Depressione. Convinto assertore delle teorie di non intervento pubblico nelle questioni economiche, il Presidente in carica venne subito accusato di eccessivo laissez-faire nella gestione della Crisi del ‘29 e nei suoi strascichi. Al contrario, Hoover intuì la necessità di non abbandonare l’economia a sé stessa, negoziando più volte con gli imprenditori affinché non tagliassero personale né riducessero i salari. Alcuni studiosi, tra i quali l’anarco-libertariano Murray Rothbard, hanno poi sostenuto che addirittura Hoover sia stato l’avviatore del New Deal. Non è questa la sede per approfondire su tale dibattito, basti sapere che il Presidente repubblicano tentennò più volte tra politiche liberiste e pro-labour, finendo per imbarcarsi in una serie di atti controproducenti. Se da un lato favorì il rimpatrio degli immigrati messicani rimasti senza lavoro, dall’altro tentò di risollevare l’economia firmando (non senza riserve) lo Smoot-Hawley Tariff Act del 1930, che incrementò i dazi sulle importazioni per tentare di risollevare le sorti di fabbriche ed aziende agricole interne. Lo Smoot-Hawley Act in un primo momento sembrò funzionare, salvo poi rivelarsi un ennesimo fallimento, anche quando venne affiancato dal Revenue Act del 1932, considerato il maggior incremento fiscale in tempo di pace della storia. Le accuse di laissez-faire avrebbero cambiato verso durante la campagna elettorale successiva, quando i democratici sarebbero arrivati al punto di affibbiare ad Hoover l’etichetta di “socialista”. Continua a leggere US Vote History: 1932

US Vote History: 1928

1928

[Caffè News] Calvin Coolidge decise che si sarebbe ritirato al termine del mandato. La sua politica liberista e non interventista era compensata da un occhio ai diritti civili, in favore soprattutto di afro-americani e nativi. Si parlava di Coolidge Prosperity per indicare la forza economica raggiunta in quegli anni dagli States. Un’altra delle sue grandi vittorie arrivò in politica estera con il patto Kellog-Briand, storico documento internazionale di rinuncia alla guerra come strumento di politica estera, firmato dagli Stati Uniti e dalle maggiori potenze internazionali. Continua a leggere US Vote History: 1928

US Vote History: 1924

1924[1]

[Caffè News] William Harding morì il 2 agosto 1923, portando quindi Calvin Coolidge alla Casa Bianca. Nonostante il vice-presidente abbia tradizionalmente funzioni meramente rappresentative o formali, sin dall’inizio del mandato Harding aveva coinvolto Coolidge in prima persona alle riunioni di gabinetto. Conosciuto con il nomignolo di “Silent Cal”, Coolidge era schivo e di poche parole, alimentando così una certa solennità intorno alla propria immagine.

Dopo la morte di Harding, Coolidge non diede alcuna connotazione particolare alla propria presidenza, mantenendo il proprio basso profilo e scegliendo di non rimuovere gli uomini scelti dal suo predecessore, nemmeno quando alcuni di essi vennero toccati da alcuni scandali di corruzione, su tutti il Teapot Dome. Secondo Coolidge, per i collaboratori selezionati dal defunto presidente, andava applicata una presunzione di innocenza, almeno fino al successivo termine elettorale. Allo stesso modo, si fece anche continuatore delle politiche di Harding, specie per le restrizioni all’immigrazione. Continua a leggere US Vote History: 1924

US Vote History: 1920

1920

[Caffè News] Nel 1920 Wilson, affetto da problemi di salute, finì per non correre per un terzo mandato. In ogni caso, i democratici arrivarono alle presidenziali con le ossa rotta soprattutto perché, dopo l’entrata in guerra, le elezioni di mid-term del 1918 avevano dato una netta vittoria ai repubblicani, che erano in maggioranza in entrambe le Camere del Congresso.

Una disorganizzata smobilitazione post-guerra non aveva aiutato l’economia americana, specie per quanto riguardava industria e terreni agricoli. Lo stesso staff presidenziale appariva in difficoltà e il fallimento di Wilson si fece palese, specie se si andavano ad osservare gli sviluppi della Società delle Nazioni che, da lui fortemente voluta, era oramai destinata alla disfatta più totale. Continua a leggere US Vote History: 1920

US Vote History: 1916

1916

[Caffè News] Cominciamo oggi una nuova rubrica: US Vote History. Nell’anno elettorale che vedrà la sfida tra Hillary Clinton e Donald Trump, abbiamo deciso di fare un resoconto degli ultimi cent’anni di elezioni presidenziali americane, partendo dal 1916 fino ad arrivare ai giorni nostri.

1916. Cominciamo da qui, da cento anni fa, il nostro percorso. Le elezioni presidenziali americane si tennero in un periodo di largo fermento per il resto del mondo: l’Europa si stava dissanguando nella Prima Guerra Mondiale, mentre nel vicino Messico imperversava la rivoluzione contro il regime di Porfirio Díaz. Continua a leggere US Vote History: 1916