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Europee 2019, perché il vero vincitore è Berlusconi e non Salvini

Le elezioni europee sono una delle consultazioni elettorali più importanti ma al contempo difficili da interpretare. Anche perché i dati, molto spesso, vanno considerati in maniera continentale e non – come fanno gran parte dei nostri politici – in maniera esclusivamente nazionale.

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Salvini o Di Maio? A chi spetta il ruolo di Presidente del Consiglio?

I risultati delle elezioni 2018 sono stati stupefacenti, ma non più di tanto. Se è vero che sì, sono stati presi a schiaffi sia Renzi che Berlusconi (e non parliamo del grande calcio nel sedere rifilato a Liberi e Uguali), è anche chiaro che i vincitori-ancoranonvincitori sono due: Matteo Salvini e la sua Lega, Luigi Di Maio e il suo Movimento Cinque Stelle. Continua a leggere Salvini o Di Maio? A chi spetta il ruolo di Presidente del Consiglio?

Roma, il M5S e la paura di vincere

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[Caffè News] Il Movimento 5 Stelle, a Roma, ha paura di vincere davvero.

Sarebbe una catastrofe. Per la capitale e anche per i grillini. E il loro leader maximo, il comico blogger che dice di non essere un politico che dice di non essere un comico, lo ha capito. Perché Beppe Grillo non è scemo, anzi.

E quindi comincia a ritrattare. Continua a leggere Roma, il M5S e la paura di vincere

Tutti vogliono Alfio Marchini

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[Caffè News] Il volto più in della politica romana, dopo la cacciata di Marino e il “dream team” di Gabrielli, è senz’altro quello di Alfio Marchini.

Per carità, non è una novità. Anzi, già nel maggio 2013 mise in piedi due liste e si affacciò in Consiglio Comunale con il 9.48% dei consensi. Quarto posto, dopo Marino, Alemanno e De Vito del M5S.

Oggi, però, la sua figura è tornata in auge. Continua a leggere Tutti vogliono Alfio Marchini

Salvini vota no alla ripartizione dei profughi e dà la colpa all’Europa

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[Caffè News] C’è un signore che dovrebbe stare nell’aula del Parlamento Europeo, ma che invece lo ritrovo sempre in televisione. E da lì grida e sbuffa, blatera di ruspe e campi rom, di ebola e di buonismo.

Questo signore ce l’ha a morte con chi ha la pelle di un altro colore e anche con chi abita a Sud della Pianura Padana. Ultimamente, però, tende a tener nascosto quest’ultimo dettaglio, dato che ha scoperto che anche quelli che vivono a Sud della Pianura Padana hanno diritto di voto. E quindi li aizza contro gli immigrati d’ogni genere e tipo. Quelli, dice, devono andare via dall’Italia, rimanere a casa loro. Tutta colpa dell’Europa che non alza un dito. Continua a leggere Salvini vota no alla ripartizione dei profughi e dà la colpa all’Europa

La rinascita del centro-destra e il declino grillino

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[Caffè News] Matteo Renzi lo aveva dato per morto. E invece no. Il centro-destra sta bene, e gode di ottima salute. Dopo aver preso, strappato, la Liguria al Pd, è toccato anche a Venezia e alla città di Maria Elena Boschi, Arezzo. Una fenice che rinasce dalle ceneri, appoggiandosi sulle stampelle del neo-populismo di Salvini e Meloni. Dimostrando che dove si corre uniti si vince, grazie anche agli scandali del Pd capitolino.

E poi c’è chi non dovrebbe avere niente da festeggiare. Continua a leggere La rinascita del centro-destra e il declino grillino

Cosa resterà di Forza Italia?

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[Caffè News] Cosa resterà del sogno del 1994? Probabilmente soltanto un ex premier gaudente, che si spinge in migliaia di progetti senza mai sceglierne uno definitivo. Dall’addio alla rivoluzione liberale, siamo giunti a quelli reali. E non parliamo di alleati più o meno fedeli, ma dell’essenza stessa del berlusconismo. Se Fede è andato via già qualche anno fa, vedere Sandro Bondi cambiare gruppo parlamentare come un Fini qualunque fa un certo effetto. E le voci di corridoio parlano anche di un prossimo addio di Verdini.

Riproponiamo la domanda. Cosa resterà di Forza Italia? E, soprattutto, cosa ne resta ad ora? Ne hanno parlato Amedeo La Mattina e Ugo Magri su La Stampa del 21 aprile (QUI), descrivendo grosso modo le prossime possibili mosse degli azzurri. Prendendo spunto dal loro interessante pezzo, abbiamo voluto dare una nostra chiave di lettura della questione. Continua a leggere Cosa resterà di Forza Italia?

Che aria tira nel centro-destra?

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[Caffè News] Lo dicevamo già qualche mese fa: in Italia serve un centrodestra valido, che mantenga in vita il bipolarismo ponendosi come principale alternativa di governo al centrosinistra di Renzi [vedi QUI].

E se a lanciare l’allarme è anche Europa [QUI], quotidiano del Pd appena salvato e rilanciato da quelli del Nazareno, c’è veramente da preoccuparsi.

Il premio di maggioranza al partito previsto dall’Italicum, scrive Franco Monaco, rischia di distruggere le coalizioni regalando il governo a Renzi e al Pd. Nei secoli dei secoli. Amen? Continua a leggere Che aria tira nel centro-destra?

Uno sguardo ai risultati delle Europee

renzi-pes[1][Caffè News] Il Partito Democratico è il primo partito di questo paese. Ma anche d’Europa. L’Italia ha deciso e, così, vede per la prima volta un largo consenso nei confronti di una forza politica. Un consenso che non si vedeva dai tempi di De Gasperi.

Male il Movimento 5 Stelle che, pur confermandosi sulle stesse percentuali delle politiche, in realtà perde circa un mezzo dei voti. Berlusconi stavolta conferma i sondaggi, anche se c’è da dire che considerando gli alleati di coalizione certi o ipotetici (Lega, Fratelli d’Italia, ma anche Ncd e Udc) starebbe ampiamente sopra il 20% e probabilmente riuscirebbe a superare i pentastellati senza difficoltà (pertanto l’Italicum probabilmente non salterà). Continua a leggere Uno sguardo ai risultati delle Europee

Partiti a gestione personale. Il caso italiano

berlusconi_grillo[1][Caffè News] Pare fosse Sheehan a notare che i partiti e i movimenti politici che hanno dato vita alle tre grandi dittature del novecento (fascismo, nazismo e bolscevismo), riproducessero al proprio interno il sistema che propugnavano.
Ora, dando per scontato la veridicità di tale affermazione, andiamo ad osservarla sulle forze politiche italiane.

È sconcertante come due dei tre principali partiti abbiano una struttura verticistica, dove il leader assoluto, dichiarato o meno, sia insostituibile al punto che la sua mancanza potrebbe causare la dissoluzione del movimento politico stesso.

Parliamo di Forza Italia o, comunque, dei partiti di Silvio Berlusconi. È lui il deus ex machina del sistema, Cavaliere insostituibile alla guida di una rodata macchina aziendale. Chi non è d’accordo può andare via, i casi Fini e Alfano sono ormai di scuola. Forza Italia è un’impresa: tutti lavorano per un fine comune, le responsabilità sono ripartite gerarchicamente, è il capo a decidere le teste da tagliare o chi far salire di grado. Continua a leggere Partiti a gestione personale. Il caso italiano