Archivi categoria: Caffè News

Le vie della spiritualità di George Harrison

[Caffè News] Su George Harrison è stato detto e scritto molto. Di lui si sa praticamente ogni cosa riguardo al rapporto con gli altri Beatles e all’influenza orientale data ai pezzi e agli album del gruppo.

Con il suo nuovo libro George Harrison. My sweet Lord: le vie della spiritualità (acquistabile qui), Sergio d’Alesio va a riscoprire ancora una volta l’anima spirituale di questo personaggio di prim’ordine nella storia musicale del ’900, collocando l’ennesimo tassello di musica dell’anima nella bacheca del mondo CapitanArt. Continua a leggere Le vie della spiritualità di George Harrison

Di Dario Fo c’è qualche scritto volutamente dimenticato

dariofo

[Caffè News] Se ne va un premio Nobel, Dario Fo, e se ne fa un altro, Bob Dylan. Atipici entrambi. Antipatici entrambi. Un teatrante elitista e un cantautore impegnato.

Ma c’è qualcosa che li differenzia, in fin dei conti. Bob Dylan sarà ricordato per tutto quello che ha scritto, mentre di Dario Fo (e della compianta Franca Rame) sono state volutamente dimenticate certe pagine oscure.

Non parlo della militanza repubblichina, che in certi ambienti a lui ultimamente cari potrebbe essere anche vista come un pregio.

Parlo invece di quei pamphlet innocentisti scritti durante gli anni di piombo, fatti per difendere a prescindere diversi terroristi rossi.

Qualche esempio: il compagno anarchico Giovanni Marini, assassino di Carlo Falvella; i compagni extraparlamentari Fabrizio Panzieri e Alvaro Lojacono, coinvolti nell’omicidio di Miki Mantakas…

Giuseppe Guarino

US Vote History: 1936

1936

[Caffè News] Le misure del New Deal di F.D. Roosevelt si rivelarono estremamente popolari, soprattutto per via dei programmi di welfare come il Social Security Act e i sussidi di disoccupazione. Nelle elezioni di midterm del 1934 tale sentimento venne fuori, dato che i democratici ottennero un’ampia maggioranza in entrambe le camere del Congresso. Continua a leggere US Vote History: 1936

Addio a Ciampi, l’ultimo presidente di tutti

CARLO AZEGLIO CIAMPI - Foto di Repertorio

[Caffè News] Per Carlo Azeglio Ciampi quelli della mia generazione nutrivano un affetto spontaneo.

Un vecchietto con le sopracciglia folte, un livornese solido, un banchiere onesto, un tecnico prestato alla politica. Uno che la politica l’ha sempre garantita, sia coi ballerini governi di centrosinistra che con il potente berlusconismo d’inizio secolo. Continua a leggere Addio a Ciampi, l’ultimo presidente di tutti

US Vote History: 1932

19321

[Caffè News] L’era di prosperità prospettata da Hoover non venne. Anzi, la sua amministrazione si trovò a dover fronteggiare la Grande Depressione. Convinto assertore delle teorie di non intervento pubblico nelle questioni economiche, il Presidente in carica venne subito accusato di eccessivo laissez-faire nella gestione della Crisi del ‘29 e nei suoi strascichi. Al contrario, Hoover intuì la necessità di non abbandonare l’economia a sé stessa, negoziando più volte con gli imprenditori affinché non tagliassero personale né riducessero i salari. Alcuni studiosi, tra i quali l’anarco-libertariano Murray Rothbard, hanno poi sostenuto che addirittura Hoover sia stato l’avviatore del New Deal. Non è questa la sede per approfondire su tale dibattito, basti sapere che il Presidente repubblicano tentennò più volte tra politiche liberiste e pro-labour, finendo per imbarcarsi in una serie di atti controproducenti. Se da un lato favorì il rimpatrio degli immigrati messicani rimasti senza lavoro, dall’altro tentò di risollevare l’economia firmando (non senza riserve) lo Smoot-Hawley Tariff Act del 1930, che incrementò i dazi sulle importazioni per tentare di risollevare le sorti di fabbriche ed aziende agricole interne. Lo Smoot-Hawley Act in un primo momento sembrò funzionare, salvo poi rivelarsi un ennesimo fallimento, anche quando venne affiancato dal Revenue Act del 1932, considerato il maggior incremento fiscale in tempo di pace della storia. Le accuse di laissez-faire avrebbero cambiato verso durante la campagna elettorale successiva, quando i democratici sarebbero arrivati al punto di affibbiare ad Hoover l’etichetta di “socialista”. Continua a leggere US Vote History: 1932

Star Wars: il risveglio della forza. Il romanzo di Alan Dean Foster

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[Caffè News] Lo ammetto. Ho una serie di problemi molto grossi. In primis perché sono una mezza specie di nerd lontano dalla raffigurazione figa alla Sheldon Cooper e più vicino all’immagine sfocata e sicuramente meno brillante di Rick Moranis.

Ecco. Problema numero 2: Star Wars. Continua a leggere Star Wars: il risveglio della forza. Il romanzo di Alan Dean Foster

Due parole su chi vorrebbe togliere il diritto di voto agli italiani

6715-150x150[Caffè News] Nella democrazia o ci si crede o non ci si crede. Non si può dire di crederci ma poi, dopo che la gente ha votato in maniera diversa da come ci si aspettava, affermare che è tutta una burla e che bisogna togliere il diritto al voto a quelle persone che “hanno sbagliato a votare”. È da folli. Ma di tanto in tanto spunta qualche genio che ci ricorda che se gli italiani non votano come vuole lui\lei\esso\essa, allora vanno menomati della capacità elettorale passiva. Il\la\lo tale in questione crede nella democrazia, dunque, ma con riserva. E questo non è credere nella democrazia, ma nella vecchia regola dei fatti propri. E quelli, guai a chi li tocca. Continua a leggere Due parole su chi vorrebbe togliere il diritto di voto agli italiani

US Vote History: 1928

1928

[Caffè News] Calvin Coolidge decise che si sarebbe ritirato al termine del mandato. La sua politica liberista e non interventista era compensata da un occhio ai diritti civili, in favore soprattutto di afro-americani e nativi. Si parlava di Coolidge Prosperity per indicare la forza economica raggiunta in quegli anni dagli States. Un’altra delle sue grandi vittorie arrivò in politica estera con il patto Kellog-Briand, storico documento internazionale di rinuncia alla guerra come strumento di politica estera, firmato dagli Stati Uniti e dalle maggiori potenze internazionali. Continua a leggere US Vote History: 1928

US Vote History: 1924

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[Caffè News] William Harding morì il 2 agosto 1923, portando quindi Calvin Coolidge alla Casa Bianca. Nonostante il vice-presidente abbia tradizionalmente funzioni meramente rappresentative o formali, sin dall’inizio del mandato Harding aveva coinvolto Coolidge in prima persona alle riunioni di gabinetto. Conosciuto con il nomignolo di “Silent Cal”, Coolidge era schivo e di poche parole, alimentando così una certa solennità intorno alla propria immagine.

Dopo la morte di Harding, Coolidge non diede alcuna connotazione particolare alla propria presidenza, mantenendo il proprio basso profilo e scegliendo di non rimuovere gli uomini scelti dal suo predecessore, nemmeno quando alcuni di essi vennero toccati da alcuni scandali di corruzione, su tutti il Teapot Dome. Secondo Coolidge, per i collaboratori selezionati dal defunto presidente, andava applicata una presunzione di innocenza, almeno fino al successivo termine elettorale. Allo stesso modo, si fece anche continuatore delle politiche di Harding, specie per le restrizioni all’immigrazione. Continua a leggere US Vote History: 1924