Il campanilismo distrugge la nazione

Il nemico numero uno dell’unità nazionale è senza dubbio il campanilismo. Non parliamo solo di Lega Nord e similari (che pure hanno i propri “meriti”) ma anche di quei microfenomeni di territorialismo fine ad un semplice tifosismo e dallo scarso valore. Continua a leggere Il campanilismo distrugge la nazione

Se anche non fossero mafiosi li aiutano molto bene

A questo governo sono stati dati centinaia di appellativi e nomignoli, da quelli di stampo positivo come “Governo del fare”, a quelli nettamente meno apprezzativi come “puttanaio”. Uno di quelli che più merita attenzione è: “Cupola Berlusconi”, volto a sottolineare il carattere antilegalitario e mafioincentivante del sessantesimo governo della Repubblica Italiana. Continua a leggere Se anche non fossero mafiosi li aiutano molto bene

Dignità femminile nell’era del bordellismo berlusconiano

Pari opportunità, dignità della donna, belle parole e meravigliosi concetti. Ma il sessismo divaga nella nostra era, portandoci in un grottesco ed assurdo mondo bordellesco.

La società a forma d’uomo (o, per meglio dire, di modello machista): la donna sembra un oggetto di piacere, devoluta al soddisfacimento fisico dell’uomo. Una persona da intrattenimento, quasi come un televisore o una radio. L’era del bordellismo trova il suo massimo rappresentante in Silvio Berlusconi, capace di apparire redento e candido come un bambino agli occhi dei suoi mezzi d’informazione e dei suoi estimatori (basterà contestualizzare anche stavolta, come nel caso delle bestemmie?, nda). Continua a leggere Dignità femminile nell’era del bordellismo berlusconiano

Nichi Vendola e La fabbrica di Nichi – C’è un’Italia migliore

“E’ del tutto improbabile che vi sia offerta di buona politica democratica se di buona politica democratica non c’è domanda” è una delle affermazione a cui si arriva in questo libretto di 189 pagine, edito da Fandango.

“C’è un’Italia migliore” nasce dal lavoro della Fabbrica di Nichi, un progetto che è un pò comitato elettorale e un pò un laboratorio d’idee. Il tutto promosso dal presidente pugliese Nichi Vendola. Continua a leggere Nichi Vendola e La fabbrica di Nichi – C’è un’Italia migliore

La società adulterata e la tutela dei più piccoli

La società di oggi vive fortemente condizionata dalla culture e subculture che affollano il paese. Si parla tanto (e per stereotipi) di subculture quali quelle degli Emo o degli Skinhead (per quanto discutibili possano esserne determinate prese di posizione, ma queste sono altre storie) ma si tralasciano gli aspetti riguardanti la società cosiddetta “normale”.

Riflettendo su ogni spazio viene da dare un nome a questa società: società adulterata. E’ una società fabbricata in formato “adult” in ogni suo aspetto. Non esiste alcuna garanzia a tutela dei minori. Continua a leggere La società adulterata e la tutela dei più piccoli

Confronto tra i libri di Fini e Bertinotti: Il Futuro della libertà vs. Chi comanda qui?

Ci troviamo di fronte a due testi usciti a distanza di un anno l’uno dall’altro ma che si trovano recentemente in libreria. Parliamo di “Chi comanda qui? Come e perché si è smarrito il ruolo della costituzione” di Fausto Bertinotti e “Il futuro della libertà. Consigli non richiesti ai nati nel 1989” di Gianfranco Fini. Il primo uscito da quasi un mese per Mondadori; il secondo appena riedito da Rizzoli, collana BUR, nella sua versione aggiornata al 2010. Continua a leggere Confronto tra i libri di Fini e Bertinotti: Il Futuro della libertà vs. Chi comanda qui?

E da Fazio si scoprì la Marcegaglia di sinistra

C’è un’altra Italia, che va a letto presto. E’ questo quello che dice Emma Marcegaglia quando si trova all’estero, a parlare con persone che giudicano l’Italia dai titoli dei giornali di gossip e dagli scandaletti degli uomini del governo. Uno slogan che sembra ripreso da Nichi Vendola (“C’è un’Italia migliore”) e mescolato insieme alla “diligenza del buon padre di famiglia”. Continua a leggere E da Fazio si scoprì la Marcegaglia di sinistra

La nuova falsa coscienza

Un uomo dalla lunga barba e dai tratti giudaico-palatini decisi osò parlare di falsa coscienza. Quest’uomo, autore del “Manifesto del Partito comunista” e del “Capitale”, si chiamava Karl Marx. La falsa coscienza, a grandi linee, è lo stato subordinato in cui versano i lavoratori, convinti dai loro superiori che quello sia il loro stato naturale; soltanto con il superamento della falsa coscienza (quindi con una presa di coscienza) si potrà creare una società giusta (si perdoni la superficialità con la quale si tratta ed espone l’argomento, per approfondimenti si consiglia la lettura di qualsiasi testo che prenda in analisi le opere del filosofo di Treviri). Continua a leggere La nuova falsa coscienza

I rischi dell’estremismo moderato: cambia il padrone, non cambia lo schiavo

Nell’Italia degli anni ’70, dilaniata da un terrorismo e da un connotazionismo ancora forte e reale, si pensò bene di salvare la democrazia italiana tramite la strategia del compromesso storico. Oggi, a quasi quarant’anni di distanza, la democrazia subisce nuovi attacchi e nuovi colpi. A metterla in pericolo non sono più i gruppi armati degli opposti estremismi, né extraparlamentarismo o associazionismo. Oggi a mettere in pericolo la democrazia sono i suoi stessi rappresentanti, coloro che dovrebbero garantirla, coloro che si pongono simbolicamente a sua difesa. Continua a leggere I rischi dell’estremismo moderato: cambia il padrone, non cambia lo schiavo