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Quando Fini e Mariotto lanciarono l’elefantino

Si tenevano le elezioni europee del 1999 e Mariotto Segni si alleava con Gianfranco Fini per creare un partito liberal-democratico e di centro-destra. Con una forte impronta maggioritaria e presidenzialista, nasceva “L’Elefantino”, cartello elettorale composto da Alleanza Nazionale e dall’altalenante Patto Segni.

Con l’obiettivo di sbarrare il “neocentrismo”, Fini e Segni lanciarono il simbolo dell’elefantino, al fine di avviare il progetto verso la costituzione di un partito che si rifacesse a quello repubblicano americano, strada ripercorsa dall’allora futuro presidente della Camera con le lotte del Terzo Polo nel 2011.

Si era nel periodo nel quale si teneva una lotta-alleanza tutta intestina al Polo della Libertà. Forza Italia era ai massimi storici e spopolava tra tutto il popolo di centro-destra, rischiando di lasciare a bocca asciutta gli ex missini di An.

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C’è anche da dire che, allora, anche nel centro-sinistra esisteva un altro partito che si rifaceva a quello americano: I Democratici di Romano Prodi e Arturo Parisi, quell’asinello mai decollato del tutto ma che è stato la base fondante de L’Ulivo prima e del Partito Democratico dopo. Un esperimento riuscito a metà, tuttavia, dato che il Pd, a pochi anni dalla sua nascita, non sembra godere di ottima salute.

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Come andarono quelle elezioni? L’Elefantino prese il 10,30 %. Per An (che alle elezioni politiche del ’96 aveva conquistato addirittura il 15,66) fu una batosta. Risultato? Alleanza Nazionale tornò sui propri passi, presentandosi alle elezioni sempre da sola o al massimo nella coalizione di centrodestra fino alla confluenza nel Pdl. Anche Segni smise di collaborare con Fini, accordandosi con Scognamiglio Pasini prima di rientrare in casa Berlusconi.

Scomparve l’idea d’un polo liberale di centrodestra, diverso dall’ideologia deviata dei partiti berlusconiani e simile ai partiti conservatori di mezzo mondo. Segni ci aveva provato, Fini non ci aveva forse creduto fino in fondo, ancora incapace di scrollarsi di dosso il simbolo d’una fiamma che avrebbe poi rinnegato.

Giuseppe Guarino

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