Mickey no Tokyo Disneyland Daibōken

Mickey no Tokyo Disneyland Daibōken per SNES, un videogioco dimenticato

C’è un videogioco, nella vasta libreria dei titoli per SNES (anche se in questo caso sarebbe più corretto dire Super Famicom), che in tanti dimenticano: stiamo parlando di Mickey no Tokyo Disneyland Daibouken.

Mickey no Tokyo Disneyland Daibōken: titolo dimenticato nell’epoca d’oro dei videogame su Topolino

Cos’è? Bene, è un platform su Topolino, uscito in un’epoca nella quale i platform dedicati al personaggio costituivano semplicemente il top. Basti pensare alla serie Illusion sulle console a 8 e 16 bit di Sega o alla trilogia Magical Quest di Capcom. E come scordarsi di quel piccolo capolavoro di Mickey Mania su SNES, Genesis e addirittura sulla prima PlayStation?

Storia editoriale

Qui ovviamente parliamo di un titolo giapponese, datato 1994, sviluppato da Graphic Research e pubblicato da Tomy, un’azienda di giocattoli giapponese.

Uscito su Super Famicom nel solo mercato nipponico, il suo titolo significa letteralmente “La grande avventura di Topolino a Tokyo Disneyland“.

La storia e il gameplay

Mickey no Tokyo Disneyland Daibōken coverLa sua storia è molto semplice. Arrivato a Tokyo Disneyland, Topolino scopre da Minnie che i suoi amici sono stati rapiti e l’intero parco è stato messo sotto sequestro da Gambadilegno. L’obiettivo di Topolino, quindi, è attraversare i sei livelli del gioco (ciascuno dei quali ambientato in aree diverse) per liberare i suoi amici e fermare Pietro.

Ma se la storia è molto lineare, il gameplay è invece piuttosto differente dal solito. Pur essendo un classico platform in 2D, il gioco si basa essenzialmente sull’utilizzo dei palloncini, che possono essere pieni d’acqua o elio. I primi, azzurri, possono essere lanciati contro i nemici o lasciati in giro per saltarci su, costruire passaggi o bloccare altri oggetti. I secondi, invece, servono a salire verso l’alto o per lanciare attacchi volanti. Topolino indossa infatti uno zaino che contiene sia dell’elio che dell’acqua, pronto a gonfiare o riempire i palloncini alla giusta occasione.

In verità, però, questo attacco si era già visto in Mickey Mouse III: Balloon Dream, del 1992. Uscito solo su Famicom in Giappone e mai uscito in Europa (ne esiste invece un prototipo americano in lingua inglese, mai rilasciato ufficialmente). In America fu ripubblicato con un nuovo personaggio con il titolo di Kid Klown in Night Mayor World in quanto i diritti relativi ai videogiochi di Topolino sulle console Nintendo in Nord America erano esclusiva di Capcom.Problema di diritti che, ripropostosi anche per Mickey no Tokyo Disneyland Daibouken precluse al gioco la possibilità di uscire in occidente.

I Boss riprendono la struttura già vista in Disney’s Magical Quest, con Pietro Gambadilegno riproposto in differenti mise e che, ogni volta che verrà sconfitto, rilascerà un personaggio della Banda Disney, ovvero: Paperina, Paperino, Pippo, Pluto, Paperon de’ Paperoni e Nonna Papera!.

Le ambientazioni sono ovviamente basate sulle attrazioni di Tokyo Disneyland, il parco giapponese dello zio Walt, mostrato da una mappa prima dell’inizio di ogni livello.

Con un design molto essenziale rispetto agli altri titoli del periodo, Mickey no Tokyo Disneyland Daibouken riesce comunque a divertire grazie a dei puzzle talvolta complessi e a delle meccaniche di gioco decisamente differenti dal solito. Completarlo – nonostante la lunghezza non eccessiva – è piuttosto complesso e necessita lo sviluppo di ottime skill.

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