Misure vendoliane contro il bullismo

È il governatore della Regione Puglia Nichi Vendola a dichiararlo: “Se un bullo picchia un disabile, il giusto rimedio non è la sospensione di tre giorni da scuola, ma sei mesi di lavoro in un centro che cura le disabilità”. Rappresenterebbe una nuova soluzione, probabilmente molto più efficace rispetto alle sospensioni dalle lezioni.

Contrastare e contenere il fenomeno del bullismo, è questo l’obiettivo che si pone Vendola, presentando questo progetto in 30 scuole pugliesi. Il tempo è forse il bene più prezioso che abbiamo, soprattutto per i giovani. La stessa libertà non può essere esercitata in mancanza di tempo. Ed è proprio dedicando tempo a progetti di natura sociale che la pena per chi compie atti di violenza sui disabili riuscirebbe a trasformarsi da atto punitivo ad atto rieducativo, raggiungendo un maggior utile sociale senza ricorrere a forme repressive.

I comportamenti scorretti verrebbero così prevenuti maggiormente ed utilizzati per dare anche un’esperienza di solidarietà ai ragazzi evitando l’allontamento dalle lezioni che è spesso più nocivo che positivo nonché un effetto che ai bulli potrebbe far piacere.

Secondo Vendola sarà così dato un duro colpo al bullismo (che è presente anche nel mondo degli adulti), tramite un’esperienza che introduce un modo nuovo di agire contro il disagio della società ed anche della classe dirigente.

Una soluzione alternativa, nuova ed educativa: in barba alle repressioni e ai manganelli.

Giuseppe Guarino

Se un bullo picchia un disabile, il giusto rimedio non è la sospensione di tre giorni da scuola, ma sei mesi di lavoro in un centro che cura le disabilità.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.